domenica 14 settembre 2008

Val di Fassa bike: vince Medvedev, sesto Deho

Alexey Medvedev e Elena Giacomuzzi: sono questi i primi nomi da inserire nell'albo d'oro della Val di Fassa Bike, la nuova gara trentina che ha fatto il proprio esordio quest'oggi, 'benedetta' dalla pioggia e da una colonnina di mercurio in quota di poco superiore allo zero. Questo lo scenario che, stamattina, ha accolto a Moena i 1.243 iscritti alla prima edizione della corsa riservata agli appassionati delle ruote grasse, con le vette del Lusia imbiancate dalla neve nel corso della notte. Un clima da autunno inoltrato, che ha spinto gli organizzatori ad optare per un 'taglio' del percorso (ovvero all'esclusione della mitica salita del Lusia e della discesa di Malga Colvere), mettendo a dura prova pure la passione e la voglia di gareggiare dei tanti bikers che hanno risposto all'appello lanciato dalla nuova gara organizzata dall'Asd Val di Fassa Sport Events, molti dei quali hanno preferito seguire la corsa da spettatori piuttosto che ritrovarsi fradici, infangati ed infreddoliti. Un 'taglio' effettuato al fine di garantire la sicurezza degli atleti, altrimenti chiamati a sfidare condizioni climatiche ai limiti dell'estremo. Meteo che ha dato un tocco di eroismo in più alla prova dei grandi della mountain bike, poi premiati dalle condizioni meteo stesse, andate in migliorando poco dopo il via, mentre a fine gara, proprio a salutare i primi della classe, è arrivato addirittura uno spiraglio di sole, seguito da altri scrosci di pioggia. Percorsi accorciati si diceva, col 'marathon' che, dopo la modifica, è passato da 64 km a 50 km, mentre il 'classic' (al quale è toccata la medesima sorte del marathon) è andato praticamente a ricalcare la traccia del percorso 'short' di 33,4 km. Niente Lusia, dunque, ma le difficoltà non sono certo mancate, con le salite del Pian delle Pociace e di Costa Bergonza a fare subito selezione, e quella finale di Malga Panna e Malga Peniola a mettere definitivamente ordine alla classifica. La gara ha emesso l'ultima sentenza proprio lì, anche se il podio aveva preso una precisa fisionomia fin dalle battute d'avvio. Il tutto, grazie allo strabiliante stato di forma del russo Alexey Medvedev (NSR Torrevilla Mtb), a forzare il ritmo fin dall'inizio e seguito dai soli Johann Pallhuber (Team Silmax Amd Kona) e Tony Longo (Full Dynamix). Un trio destinato a resistere al comando e che, già all'altezza del Pian delle Pociace (primo 'Gpm' di giornata), vantava 2'30' di vantaggio su un quintetto composto dall'ex pro della strada Mirko Celestino, il campione italiano marathon Mike Felderer, Oscar Lazzaroni, Leonardo Paez e Walter Costa, inseguiti da Marzio Deho. Trio poi ridotto ad una semplice coppia sulla salita di Tamion, con Longo tradito ancora una volta dalla dea bendata, costantemente di spalle. Dopo la foratura di una settimana fa agli Italiani marathon, infatti, il trentino oggi è stato vittima di un guasto alla catena. Per l'ultimo gradino del podio, dunque, si candidano Celestino e Felderer i quali a Moena, prima dell'imbocco dell'ultima ascesa, pagavano 1' di ritardo dai battistrada, insidiati però da Paez in grande rimonta. Sulla salita conclusiva (quella che saliva da Malga Peniola) si decide tutto, o quasi, con Paez a far valere le sue doti di scalatore e a garantirsi il gradino più basso del podio, mentre davanti Medvedev si toglieva dalle calcagna Pallhuber, poi bravo a riportarsi sul russo nella picchiata conclusiva che conduceva a Moena. Sul rettilineo d'arrivo allestito all'interno del piazzale del centro congressi Navalge, quindi, si presentano in due. Lo sprint finale premia Medvedev, a coronare una gara corsa da assoluto protagonista. Secondo è Pallhuber, terzo (a 24') Paez, mentre per il quarto posto Celestino beffa in volata il campione italiano marathon Felderer, prendendosi una piccola rivincita degli Italiani della scorsa settimana. Sesto è Deho, settimo Debertolis, ottavo Kessiakoff mentre, a confermare la durezza della gara, c'è il 32° posto del francese Dietsch, spesso protagonista in Coppa del Mondo, nonché il ritiro nelle fasi iniziali di uno dei favoriti della vigilia, Gilberto Simoni.Il 'taglio' del Lusia già sembrava penalizzarlo: ad escluderlo definitivamente dalla lotta per la vittoria è stato il ritmo indiavolato imposto fin da subito da Medvedev. A quel punto, Simoni ha optato per il ritiro ('Sono andato subito in crisi e faticavo a respirare, quindi ho pensato di fermarmi', queste le sue dichiarazioni nel dopo gara). Al femminile, invece, è il sorriso della 'padrona di casa' Elena Giacomuzzi a sfilare per primo sotto il traguardo di Moena, protagonista indiscussa della gara, al comando praticamente dall'inizio alla fine. Una vittoria favorita dalla giornata 'no' di Annabella Stropparo, la neo campionessa italiana marathon, vittima di una foratura al quinto chilometro, poi costretta ad affrontare i successivi 20 km con la ruota sgonfia. Troppo tardi per recuperare, anche se la portacolori del Team Ideal Bikes è riuscita nonostante tutto a chiudere al terzo posto, dietro alla Giacomuzzi (solitaria all'arrivo) e a Michela Benzoni, seconda a poco più di 2' dalla leader di giornata, davvero imprendibile sui sentieri di casa.

Campione regionale cross country M 3

Sabato 4 ottobre , ho vinto, a San Zeno di Montagna, il campionato regionale xc .Terzo assoluto sulla classifica dei master 3 di giornata; o...